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ORGANIZZAZIONE DEL PRIMO SOCCORSO AZIENDALE

L'organizzazione del primo soccorso aziendale è fondamentale in TUTTE le aziende oltre che un preciso obbligo di legge.

Diffidate da chi vi promette certificati "on line"...
In attesa di un'ambulanza che soccorra un vostro lavoratore (amme...ttendo che qualcuno abbia correttamente chiamato il 118...) sapete cosa si può fare?
Un lavoratore che giace a faccia in giù in una pozzanghera può essere rivoltato o si rischia qualcosa?

 



 

 

 

 

 

Se un vostro collega respira con difficoltà dopo essere stato punto da un calabrone, aspettate tranquillamente i soccorsi?

 

 

 

 


Provate a calarvi in queste situazioni ed a rispondere.
Un saluto a tutti.

dr. Guido Marchionni

 

IMPORTANZA DELLA VACCINAZIONE ANTITETANICA

Il tetano è presente in natura: acqua, terra, polveri.
Una persona ferita che viene al contatto con le tossine del Clostridium tetani, rischia l'infezione e la mortalità è pari ad un caso su due.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Si registrano ancora 100 casi annui circa solo in Italia e solo in quegli individui che non sono vaccinati o le cui condizioni immunitarie risultano compromesse....
Nel caso in cui non si sia vaccinati e ci si ferisca, la terapia di soccorso prevede prima la somministrazione del vaccino classico, per tre dosi e poi la somministrazione di immunoglobuline antitetaniche, che comunque sono rischiose anche se in parte minima grazie ai controlli, perché sono emoderivati (ossia vengono prodotte con sangue umano) e quindi potenzialmente infettive per HIV e HCV.
La vaccinazione dura circa 7 anni, ma anche 11 e si può eseguire un esame del sangue per vedere lo stato di immunità (ricerca anticorpi antitetano/igG).
Determinate categorie lavorative hanno comunque l'obbligo di vaccinazione, perché ad alto rischio di contrarre il tetano:
agricoltori, allevatori, operai e manovali edili, metalmeccanici, addetti alla raccolta e trattamento dei rifiuti.
Gli effetti collaterali del vaccino sono minimi e in un individuo sano praticamente assenti.
È opportuno comunque informare il medico che eseguirà il vaccino circa il proprio stato di salute.
Il paziente deve essere apiretico (temperatura sotto i 37°) e non presentare segni di infiammazione o infezione (linfonodi ingrossati, spossatezza, dolori articolari) in corso o comunque cronica (HIV, HCV, Morbo di Crohn anche se non ci sono casi in cui è stato controindicato somministrare il vaccino).
Ci si può vaccinare anche in gravidanza o durante l'allatamento.
Non vi lasciate condizionare da informazioni terroristiche sui rischi dei vaccini.
Vaccinarsi è un dovere civile nei confronti di tutta la comunità.
È grazie ai vaccini che non ci sono più casi di poliomielite nel mondo occidentale e sempre grazie al vaccini non nascono più bambini malformati dalla trasmissione materno-fetale della Rosolia.
Avere paura di non rafforzare il sistema immunitario con le malattie esantematiche o infettive è ridicolo: ci sono tantissimi altri virus e batteri che possono tranquillamente mettere al lavoro gli anticorpi.
NON RISCHIATE!
VACCINATEVI E FATE VACCINARE I VOSTRI CARI.

 

PAUSE AL LAVORO DI VIDEOTERMINALE 

 

 

 

 

 

 

 

 

Recentemente, una giovane assistita ci ha comunicato di lavorare per 6 ore consecutive al PC, senza pausa e si chiedeva come mai non avesse diritto a qualche minuto di stacco.

Formalmente il non concedere pause è un abuso.
Un minimo di buonsenso fa capire che dopo ore attaccati ad un monitor non si possa evitare di far riposare gli occhi e permettere al dipendente di rilassare la vista.
La legge comunque prevede delle pause.
Ogni 120 minuti (2 ore) passati in maniera continuativa davanti al computer il lavoratore deve avere 15 minuti di interruzione.
L'interruzione non comporta la "pausa sigaretta" o il caffè, ma proprio il riposo della vista.
Comma 3 dell'art. 175 del D.Lgs. 81/2008

Quando l'infarto insorge con dolori addominali  e l'importanza di soccorsi precoci

dal Corriere della Sera 08 novembre 2014 e notizie su Pino Daniele del 05 gennaio 2015

I medici: «Problemi di stomaco»  - Muore d’infarto poche ore dopo
La famiglia ha presentato un esposto alla procura della Repubblica di Arezzo con una perizia legale da cui risulta che l’uomo, 39 anni, sarebbe stato ad alto rischio di ischemia

CORTONA - In ospedale a Cortona gli avevano diagnosticato dolori al...l’apparato digerente, ma non problemi al cuore: ma poche ore dopo è morto di infarto a 39 anni. Ora la famiglia ha presentato un esposto alla procura della Repubblica di Arezzo con una perizia legale da cui risulta che l’uomo sarebbe stato ad alto rischio di ischemia.
La ricostruzione
Stefano Rofani, secondo la ricostruzione della famiglia, si sente male il 26 settembre mentre è al lavoro alla Coop di Castiglione del Lago (Perugia). Al pronto soccorso dell’ospedale viene sottoposto a esami e gli si consiglia un ricovero, che però lui rifiuta. Il giorno dopo l’uomo avverte altri dolori e si reca all’ospedale della Fratta di Cortona dove non gli sarebbe stato diagnosticato nulla di particolare. Il 6 ottobre torna di nuovo all’ospedale di Cortona dove, dopo accertamenti, venne dimesso con una diagnosi di «epigastralgia in portatore di ernia iatale». Poche ore dopo morirà alla guida della sua auto. La procura di Arezzo adesso deve decidere se riesumare la salma per effettuare l’autopsia. Altro...

A questo blog aggiungo qualche circostanza letta da poco sulla morte del grande Pino Daniele; purtroppo la decisione di recarsi a Roma - dalla Toscana - per farsi soccorrere è stata fatale!

Se soccorso sul posto Daniele avrebbe potuto essere curato con vasodilatatori e antiaggreganti piastrinici che avrebbe senz'altro aiutato nel combattere la vasocostrizione coronarica e il trombo che sono presenti in caso di infarto del miocardico!

Non si fa un viaggio in macchina di 2 ore in caso di sospetto infarto miocardico.

Se soltanto fossero un po' di più patrimonio comune certe nozioni di primo soccorso! 

INTERVISTA AL DR.GUIDO MARCHIONNI

Il Dr.Guido Marchionni è stato intervistato sulla Medicina del Lavoro e la Sicurezza sui Luoghi di Lavoro.
 

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